Il 03/01/2012 00:54, Andrea Pescetti ha scritto:
Italo Vignoli ha scritto:
Le licenze copyleft (LGPL più "forte" e MPL più "debole") obbligano a
condividere con la comunità tutto quello che viene sviluppato a
partire dal
codice sorgente, anche in caso di eventuali versioni "proprietarie"
(consentite dalla MPL, che per questo viene definita "weak copyleft").
Anche la LGPL e' weak copyleft (so che lo sai, ma se qualcuno legge
distrattamente potrebbe pensare che una delle due sia copyleft).
http://en.wikipedia.org/wiki/Copyleft#Strong_and_weak_copyleft
La licenza MPL è stata adottata proprio per consentire alle aziende di
sviluppare, per i propri legittimi fini commerciali, una versione
proprietaria di LibreOffice, senza però ignorare [la] comunità...
La AL (Apache License) è una licenza cosiddetta "permissiva", in quanto
consente a un'azienda di sviluppare un software proprietario a
partire dal
codice sorgente, ma non la obbliga a restituire alla comunità le
porzioni
di codice che ha sviluppato
La distinzione e' vera, ma e' molto labile. Dato che le licenze scelte
da Document Foundation sono weak copyleft, basta un po' di "furbizia"
per aggirarle: semplifico molto il discorso, ma basta presentare una
modifica come "modulo indipendente" e non c'e' sostanziale differenza
in pratica tra (LGPL+)MPL e AL, cioe' tra LibreOffice e Apache
OpenOffice: chi vuole fare una variante proprietaria trova il modo di
farla. Quando e se LibreOffice passera' alla GPL pura e usera' solo
quella, cosa che non e' ufficialmente prevista ma che ritengo
possibile, allora ci sara' una sostanziale differenza pratica. E a
quel punto anche questo discorso potrebbe diventare piu' significativo.
ArrampicarsiSugliSpecchi.it, Andrea: allora spiegami (convincendomi!!!)
perché Mrs IBM non ha "fatto donare" il codice a The Document
Foundation, entità giovane, sì, ma appositamente, e già (!), creata
(!!!!!!!!!!!!) per per gestire e far evolvere il Codice ex OOo...
i progetti basati su licenze "permissive" hanno - in media - meno
della metà dei committer dei progetti basati su licenze copyleft
Queste statistiche, come quelle analoghe di parte opposta sul fatto
che le licenze copyleft siano in inesorabile declino e destinate a
diventare minoritarie, non hanno alcun valore... O almeno non ne ho
mai viste di abbastanza serie da giustificare che ne parliamo.
Volevo, invece, sottolineare come Mozilla abbia recentemente aggiornato
la propria licenza, se male non ho capito, tanto da renderla AL2
compliant (compatibile bidirezionalmente con la Apache License 2).
http://www.ossblog.it/post/9205/mozilla-ha-annunciato-la-disponibilita-della-propria-licenza-mpl-20
come ho di recente postato nella mia pagina facebook.
Dico questo perché non so se la licenza MPL con cui è rilasciato il
codice di TDF come accennava Italo sia la 1.1 o 1.1+ leggera differenza
che potrebbe però comportare...
Italo che ne dici?
il Board of Directors di The Document Foundation
scoraggia l'uso della Apache License, pur lasciando ciascuno - nello
spirito autentico del software libero - libero di decidere secondo la
propria coscienza.
Ah. Grazie dell'informazione, che non conoscevo. C'e' qualche
comunicato stampa ufficiale, magari in preparazione, che esprime
questa posizione?
... devo dire che la visione di un tramonto è assai più piacevole di
quanto qui si "intuisce"...
Ciao e auguri anche da me,
Andrea.
I miei più sinceri e leggeri auguri per il migliore 2012...
Carlo
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