In data 27 maggio 2011 alle ore 23:53:24, Andrea Pescetti
<pescetti@openoffice.org> ha scritto:
Il passaggio dell'infrastruttura di LibreOffice a Drupal e' un progetto
vecchio che non si avverera' a breve e probabilmente nemmeno a lungo
termine (non per limiti dello strumento, ma per litigiosita' della lista
website; mi stupisco che Gianluca non abbia notato le discussioni, ma
sono passati almeno 400 messaggi sull'argomento, forse non era ancora
iscritto).
Probabile che non fossi iscritto.
io mi sono sempre fidato di Drupal perché lo usa Andrea Pescetti
La mia opinione pero' e' che questo sia un sito speciale e che non si
possa partire dallo strumento. Cioe': prima si stabilisce cosa si vuole
fare (ma in maniera piu' dettagliata della base che c'e' ora) e poi si
sceglie lo strumento, in modo che non cadiamo nell'errore di guardare
cosa si fa facilmente con lo strumento XYZ e di limitare il sito in base
alle limitazioni note di XYZ.
Non per uscirmene con un "l'avevo detto", ma mi posso almeno permettermi
un "lo avevo scritto"? :-P
http://www.mail-archive.com/projects@libreoffice.org/msg00266.html
Non è che cercavo il famoso "Community consensus" - e l'ho cercato
parecchio e con insistenza - perché la cosa mi divertiva, ma perché so
come funzionano certe proposte e certe dinamiche comunitarie.
Questa la risposta di Sophie:
http://www.mail-archive.com/projects@libreoffice.org/msg00267.html
E questa di Italo qui in lista:
http://listarchives.libreoffice.org/it/discuss/msg00094.html
Ora, mi pare abbastanza logico tornare, prima di qualunque ulteriore
discussione, alla domanda fondamentale da me posta a Sophie: come
determiniamo *formalmente* il consensus?
Non per altro, ma se tu, io, Daniele, Italo, Gabriele e chiunque altro
interessato al progetto mettiamo un elevato numero di ore-lavoro nella
discussione e nella sua realizzazione (magari pure con strumenti creati ad
hoc) e poi da qui a 1 o 2 mesi, che so, Meeks, McNamara, la comunità
brasiliana o chiunque altro abbia rilevanza numerica o d'autorevolezza ci
viene a dire: "Cosa state facendo e perché?", non solo si potrebbe creare
frustrazione in coloro che nel progetto si sono impegnati, ma anche
eventuali attriti, anche seri, col resto della comunità, come mi è
capitato di leggere proprio in riferimento all'esperienza brasiliana.
Detto questo, naturalmente continuo più che volentieri la discussione
sulla ML projects, viste le buone idee che hai aggiunto col tuo apporto,
ma resta ferma la mia convinzione che proseguire sulla strada del
"discutiamo l'idea, implementiamola come Dio comanda, facciamola usare
alla Comunità, volente o nolente" potrebbe essere un tantino rischioso,
senza qualche tipo in investitura *formale* *finale*, quindi a discussione
conclusa.
Ciò vale per qualunque tipo di progetto ad ampio respiro, legato a doppio
filo alla Comunità, chiamiamola così, ufficiale. Potrebbe essere un
argomento da portare all'attenzione della Steering committee, IMO.
Adesso vado a rispondere più nel dettaglio all'altro tuo messagio. ;-)
Ciao,
Gianluca
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