Il 01/11/18 12:23, Elisabetta Manuele ha scritto:
Ciao a tutti,
nella mailing list dei traduttori tecnici italiani è apparsa da poco una
segnalazione relativa a questo dizionario che raccoglie oltre 3.500
anglicismi ed è gratuito e consultabile in rete da settembre:
https://aaa.italofonia.info , concepito e prodotto da Antonio Zoppetti
che ha curato la digitalizzazione del Devoto-Oli, il primo dizionario
elettronico italiano. Nel 2004 ha conseguito il Premio "Alberto Manzi"
per la comunicazione educativa. Ha redatto vari libri di linguistica e
alcuni manuali di italiano pubblicati da Hoepli.
Ottima segnalazione Elisabetta, grazie.
Per mailing list dei traduttori tecnici italiani ti riferisci all'AITI?
O a TP?
Ecco la presentazione:
"AAA – Alternative Agli Anglicismi è un dizionario che ha come obiettivo
quello di raccogliere gli anglicismi più diffusi nella lingua italiana e
nella stampa per spiegarli e affiancarli, quando possibile, alle
alternative e ai sinonimi italiani. Si tratta di un’opera di
consultazione pratica: non c’è alcun intento puristico, né la pretesa di
suggerire alternative che non siano in uso o possibili (come per esempio
guardabimbi al posto di baby sitter che proponeva Arrigo Castellani). Le
alternative e i sinonimi proposti sono spesso contestualizzati
attraverso esempi di uso tratti dai giornali.
Davanti all’abuso sempre più dilagante di inglese e itanglese, il nostro
obiettivo è di contribuire alla libertà di scelta di chi utilizza la
lingua italiana. Nel linguaggio dei giornali e di alcuni settori come
l’informatica o il mondo del lavoro, spesso si ricorre preferibilmente
alle parole inglesi con il risultato che le alternative italiane
regrediscono e non vengono più spontanee. Ognuno parla come vuole, ma
per poter scegliere in modo consapevole è necessario che le alternative
vengano divulgate.
Quello che mi dispiace rilevare, sono però contento allo stesso tempo
per altri motivi, è che non puoi fermare né tentare di cambiare gli usi
linguistici di un popolo. Questi anglicismi entrati di forza nella
nostra lingua sono indice della nostra inferiorità culturale nel campo
informatico, purtroppo bisogna prenderne atto.
Per qualche inspiegabile motivo, ovviamente storico, siamo propensi ad
accettare continuamente prestiti da altre lingue, senza tentare neanche
di "digerirle", come ben sottolineato nell'esempio che hai riportato sotto.
Io credo che in parte sia supponenza, ossia la convinzione della
superiorità della nostra cultura, che arriva da molto lontano.
Detto questo, io consiglio sempre a chi volesse avvicinarsi alla nostra
meravigliosa lingua e alle nostre cugine, la lettura del sempre valido
saggio "Le origini delle lingue neolatine" di Carlo Tagliavini (testo
noto anche come "Il Tagliavini").
Dopo questa lettura gli anglicismi non sembreranno più così lontani. :)
Gli oltre 3.500 anglicismi qui raccolti sono anche stati classificati
attraverso ambiti d’uso (le categorie e le etichette) che permettono una
consultazione per tema.
La nostra speranza è che questa prima versione del dizionario si
arricchisca giorno per giorno attraverso i contributi dei lettori, che
ci piace immaginare non come “utenti” passivi, ma come partecipanti.
Ogni lettore è libero di segnalare nuovi anglicismi, nuove alternative,
nuove accezioni, nuovi esempi pratici e anche di indicarci eventuali
errori o miglioramenti".
Ho pensato che potrebbe tornare utile anche a noi, localizzatori di
LibreOffice, in effetti è molto interessante anche leggere i vari
contributi dei fruitori del sito, per esempio, ho dato un'occhiata solo
a uno tra i primi lemmi della sezione Informatica, "account" e il
relativo commento sottostante dell'autore del libro "Italiano urgente",
devo ammettere che l'ho trovato di piacevole lettura, oltre che degno di
attenzione.
Mi è sembrato uno strumento valido e da condividere.
Buona giornata e felice ponte/passerella a chi lo fa. :-)
Elisabetta
Ciao!
--
Valter
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